Il Gigante di Ferro

1999

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    Non è un Paese questo. È l'Inferno, dove ogniuno pensa al proprio spicchio di Salvezza. Ma siamo tutti Condannati al Gelido Egoismo...

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    Il gigante di ferro (The Iron Giant) è un film d'animazione del 1999, prodotto dalla Warner Bros e diretto da Brad Bird.

    Il cartone animato è tratto liberamente dal libro L'uomo di ferro (The Iron Man) del 1968, scritto da Ted Hughes, e narra le avventure di un bambino che scopre l'esistenza di un robot gigante.

    Trama:

    La storia è ambientata nel 1957, durante la guerra fredda, dopo il lancio dello Sputnik 1. Una strana e gigantesca figura appare in atterraggio nel corso di una tempesta, distruggendo un peschereccio, sul quale era presente un marinaio, unico testimone dell'accaduto. L'uomo, salvatosi, prova a raccontare quanto ha visto, ma non viene creduto.

    Frattanto, in una piccola e tranquilla città, Hogarth Hughes, un bambino di 9 anni, vive solo con la madre, Annie, cameriera in un bar, e vedova. Una sera, poiché la madre avrebbe rincasato tardi per il lavoro, Hogarth rimane a casa da solo. La madre gli raccomanda di andare a letto presto, ma lui guarda un film horror. La televisione non riceve bene il segnale e Hogarth scopre con malcelato stupore, che sia l'antenna, sia parte del cortile di casa sono devastati, e una strana pista si perde, li vicino, nella foresta. Decide quindi di scoprire, chi, o cosa ha creato quel disastro, seguendo le tracce degli alberi, alcuni dei quali spezzati. Ad un certo punto giunge nei pressi della centrale elettrica del paese, dove dietro di lui compare una grande ombra: è un mastodontico robot, il gigante di ferro del titolo. Hogarth, terrorizzato, inizia a darsi alla fuga, mentre il robot si dirige verso la centrale elettrica. Proprio in quel momento, Annie torna a casa, e non trovando il figlio decide di andarlo a cercare. Nel frattempo, il gigante, che ha fame, si ciba dei pali della luce, e persino dei generatori della centrale, ma quando tenta di strapparli dal terreno, viene colpito da scariche elettriche che lo sbalzano contro i cavi dell'alta tensione, dove si impiglia, rischiando di rimanere fulminato. Hogarth, impietosito, interrompe la fuga, e, raccolto quel poco di coraggio, decide di salvarlo, spegnendo l'interruttore generale della centrale. Dopo un breve blackout, il gigante si riprende. Hogarth, spaventato, riprende la fuga e lungo la strada incontra sua madre. Le racconta ciò che gli era successo, ma non viene creduto. I due ritornano a casa, mentre il ragazzo scorge in lontananza la figura del gigante allontanarsi.

    Il giorno dopo, in seguito a vari avvistamenti, il governo statunitense sospetta che nei pressi della città dove abita Hogarth, vi sia una specie di "mostro" non ben identificato. Un ispettore speciale governativo, Kent Mansley, viene inviato nella piccola città; all'inizio è scettico, ma, dopo aver investigato nei pressi della centrale elettrica, cambia idea quando trova la sua macchina "masticata" come un tramezzino.

    Quello stesso pomeriggio, Hogarth decide di ritornare nella foresta, sia per trovare e sfamare il gigante con dei pezzi di ferro, che per fargli una fotografia per dimostrare della sua esistenza. Dopo una lunga attesa, il gigante lo sorprende, e il ragazzo scappa; ma, nonostante Hogarth venga braccato dopo essere stato colpito da un ramo, il gigante, grato per il gesto di salvataggio del giorno prima, diventa suo amico. Hogarth decide quindi di insegnare al gigante la lingua degli uomini. In realtà, il robot è un'arma aliena. Hogarth nota il segno di una botta sulla testa del gigante di ferro, probabilmente avvenuta durante la sua caduta sulla terra, così il ragazzo deduce che il robot ha perso la memoria. Seguono una serie di vicende in cui l'androide, per ambientarsi, crea qualche danno, come per esempio far deragliare un treno, autodistruggendosi in parte nello schianto, ma riuscendo a riunire i componenti, rassembrandosi da solo. Il gigante diventa sempre più amico di Hogarth, che lega con il robot insegnandogli tante cose. Il rapporto con il bambino farà, poco alla volta, emergere una personalità umana e amichevole nel cuore metallico del gigante di ferro. Complice nel nascondere l'esistenza del robot sarà Dean McCoppin, un rottamaio che crea opere d'arte da vecchi pezzi di metallo, conosciuto da Hogarth all'inizio del film nel bar della madre mentre stava cercando il suo scoiattolo. Dean viene a conoscenza dell'esistenza del gigante, in quanto Hogarth porta l'androide nella sua officina per sfamarlo con il metallo di proprietà del rottamaio. Quando Dean li scopre, Hogarth gli chiede se può nascondere il gigante nella sua proprietà. Dean malvolentieri acconsente. I due, così, si divertono, cercando di badare al robot.

    Intanto Mansley, sempre più convinto e preso dalle sue indagini, continua ad investigare e scopre sempre più particolari sul gigante, prendendo persino residenza proprio nella casa di Hogarth, avendo Annie messo in affitto una camera per guadagnare un po' di soldi. Mansley si trasferisce lì perché comincia a sospettare qualcosa sul ragazzino. Un giorno, mentre Hogarth e il gigante si trovano nella foresta, vedono un cervo. Il gigante, istintivamente, decide di avvicinarsi, e tuttavia, mentre è sul punto di toccare l'animale, questo scappa; segue però il rumore di un colpo di fucile, e i due vedono due cacciatori che hanno appena ucciso il cervo, che scappano spaventati dalla vista del robot. Il gigante, dopo che Hogarth gli ha fatto capire che il cervo è morto, vede il fucile che aveva ucciso l'animale, e inizia a manifestare i sintomi della sua vera natura, tant'è che i suoi occhi stanno diventando rossi. Hogarth gli fa però riprendere consapevolmente i sensi. Quella stessa notte, nonostante il gigante si senta in colpa per la morte del cervo, Hogarth gli fa capire che la morte è una cosa naturale, ma anche che lui ha dei sentimenti e quindi un'anima.

    Sfortunatamente, l'ispettore Mansley, approfittando dell'assenza della madre, riesce ad individuare e incastrare Hogarth grazie alle foto del gigante, per cui lo costringe a rivelargli la posizione del robot, minacciandolo di allontanarlo dalla madre. Finito l'interrogatorio, Kent stordisce Hogarth con il cloroformio e, per catturare il robot, convince il generale delle forze armate a radunare parte dell'esercito. In questo modo, il giorno dopo, Kent, Hogarth, Annie, il generale e la sua parte dell'esercito vanno dal deposito ferri vecchi di Dean. Ma il piano di Kent fallisce, in quanto il gigante viene sì ritrovato, ma fortunatamente travestito da imponente opera cubista da Dean, il tutto grazie ad un piano ideato insieme al protagonista sfuggito alla sorveglianza di Mansley. L'agente, dopo una violenta strigliata, viene così licenziato in tronco dal generale Rogart, che si stava apprestando a ritirarsi dalla città insieme alle forze armate.

    Più tardi, mentre Hogarth e il robot giocano, avviene uno strano incidente: Hogarth punta una pistola giocattolo contro il robot, che assume un'espressione totalmente seria e per un attimo carica le sue armi reali, sparando qualche colpo e mancando per poco il suo amico. Dean assiste a ciò, e, spaventato, credendolo un'arma distruttrice, lo caccia via. Il robot, offeso, fugge verso la città. Hogarth per calmarlo decide di inseguirlo. Dean, qualche secondo dopo, vede l'arma giocattolo di Hogarth e capisce che il robot aveva solo cercato di difendersi dal presunto "attacco" della pistola di Hogarth: il suo sistema difensivo la considerava una minaccia reale, per cui, per ritrovare il gigante, raggiunge il ragazzino.

    In città, mentre due ragazzi stanno osservando dall'alto l'esercito, avvistano il gigante in lontananza, ma cascano dal balcone aggrappandosi malamente a un appiglio. Il robot sente le loro grida e interviene, salvandoli prima che tocchino terra. Intervengono Hogarth e Dean e poi Annie, e la gente si congratula con il gigante per il suo atto di eroismo. Sfortunatamente il convoglio di militari, che si stava ritirando, messo in allarme da Mansley, si accorge del gigante, e, spaventato dalla creatura riceve l'ordine dal generale di attaccarlo. Il robot, mentre viene celebrato dalla gente come un eroe, viene attaccato, e scappa fuori città insieme ad Hogarth, inseguito dalla forze armate messe in allerta, e la madre stessa di Hogarth giunge sul luogo dell'avvistamento. Il gigante e Hogarth, durante l'inseguimento, dopo aver evitato per un pelo un autobus di passaggio, inciampano e cadono in un burrone, ma il robot si rivela in grado di volare. Viene però intercettato da tre caccia militari, che alla fine riescono a colpirlo con un missile. Il gigante così perde il controllo, precipita e si schianta in fondo ad un burrone. Il gigante si riprende, ma Hogarth rimane a terra privo di sensi. Credendolo morto, il robot, accecato dalla rabbia e dal dolore, ripara il danno alla testa e riacquista la consapevolezza di essere un'arma, si trasforma in una versione mostruosa e potentissima di sé, distruggendo i carri armati dell'esercito. Nonostante gli sforzi dei militari nel fermarlo, il gigante sbaraglia tutti senza subire danni, venendo a malapena infastidito da un colpo di cannone lanciato da una nave, che ovviamente attira la sua attenzione. Mansley e il generale comprendono che le armi sono del tutto inefficaci per cui l'ispettore gli suggerisce che l'unico modo per distruggerlo è attraverso l'uso di un'arma nucleare, sparata da un Nautilus armato con missili atomici, al quale forniscono le coordinate del gigante.

    Intanto Annie e Dean stanno portando Hogarth all'ospedale; il ragazzo rinviene, e ha intenzione di fermare il gigante e l'esercito, ma i tre vengono fermati dalle forze armate, e non possono avvicinarsi troppo alla città evacuata, resa pericolosa dalla presenza del gigante. Hogarth riesce però a farsi strada nella cittadina, e, raggiunto il gigante, si frappone tra lui e le navi dell'esercito, che stava per attaccare. Il ragazzino riesce a fare ragionare il gigante, che ritorna in sé alla vista dell'amico, disattivando il proprio armamento.

    Nel frattempo Annie e Dean cercano di convincere il generale a non attaccare più il robot, in quanto in realtà è buono, e reagisce solo se attaccato. Il generale inizia a non dare più ascolto ai timori di Mansley, per cui, non appena vede il robot tranquillo con in mano il ragazzino che gli implora di non sparare, viene completamente convinto e decide di cessare l'attacco. Ma quando sta per ordinare anche al Nautilus di ritirarsi, l'ispettore Mansley, in un raptus di follia, strappa dalla mano del generale il telefono da guerra e ordina al sottomarino di lanciare il missile, che viene quindi sparato verso la posizione attuale del gigante. Essendo il gigante situato in mezzo alla città, il missile, il cui obiettivo è il gigante stesso, è destinato a schiantarsi sulla cittadina e ad uccidere tutti i presenti. Mansley, dopo un tentativo di fuga durato un paio di secondi, viene fermato dal gigante e arrestato dall'esercito, ma alla tragedia imminente non si può più porre apparentemente rimedio. Il gigante, tuttavia, dimostra tutto il suo altruismo: dopo aver salutato per l'ultima volta Hogarth si lancia nel cielo stellato, colpendo il missile e facendosi esplodere nella stratosfera.

    Qualche mese dopo, Annie e Dean si fidanzano, e quest'ultimo ha realizzato una statua raffigurante il Gigante per ricordare lui e il suo altruismo che salvò la città. Il generale ha fatto recapitare un pacco al ragazzo, che contiene l'unico frammento del robot ritrovato: una sua vite. Quella notte stessa, il frammento si illumina, e comincia a muoversi da solo. Il ragazzo capisce che il robot è ancora vivo e lo lascia andare. Il film si conclude nel ghiacciaio Langjökull in Islanda: tutti i pezzi si stanno riunendo e il robot sta per ritornare intero, riparandosi da solo. Proprio alla fine apre gli occhi e sorride, contento di essere stato un eroe e non un'arma.

    Fonte: Wikipedia.

    Altro bellissimo Film che consiglio a tutti ** Uno che ti fa piangere alla fine !
     
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